Le PHALAENOPSIS
Il genere Phalaenopsis è composto da una 50ina di specie variamente distribuite nel sud est asiatico. Le specie selvatiche variano in dimensioni, e vengono utilizzate per la creazione di ibridi sempre nuovi e variegati, comunemente commercializzati per il fiore reciso e come piante da appartamento. Le Phalaenopsis ibride sono le orchidee più coltivate in ambito casalingo perché si adattano bene alle condizioni che possiamo offrire all'interno delle nostre abitazioni e con le cure adeguate fioriscono a lungo ed abbondantemente.


Impariamo quali sono le esigenze fondamentali di queste bellissime orchidee analizzando i bisogni principali: luce, acqua, temperatura, concime e rinvaso.



LUCE
Per restare in buona salute e fiorire, le Phalaenopsis hanno bisogno di una grande quantità di luce ma non vanno mai esposte alla luce solare diretta che, soprattutto con il caldo sole sardo, può danneggiare gravemente le foglie. Va bene posizionarle in prossimità di una finestra (non a nord) e, se necessario, schermare i raggi solari con una tenda leggera. In caso di luce insufficiente le piante tendono ad allungare le foglie, si indeboliscono e non fioriscono.

ACQUA
Definire la frequenza di innaffiatura per una pianta non è mai facile perché occorre capire che questa varia in base alle temperature, all'umidità e al tipo substrato (col tempo la corteccia si decompone e rimane quindi umida più a lungo).
Le Phalaenopsis sono comunemente coltivate in vasi di plastica trasparente che ci permettono di osservare lo stato del substrato e delle radici all'interno del vaso. Per regolarsi con le innaffiature è utilissimo osservare il colore delle radici: esse sono grigio argenteo quando sono asciutte mentre sono verde acceso quando sono umide. È corretto innaffiare abbondantemente quando vediamo che le radici in fondo al vaso sono grigie. Se invece le radici all'interno sono verdi e umide possiamo limitarci a vaporizzare leggermente le radici aeree per mantenerle in perfetta forma.
Un altra caratteristica del clima tropicale è un'umidità ambientale molto elevata.
Fortunatamente in Sardegna l'umidità ambientale naturale è decisamente elevata, soprattutto in estate e nelle zone costiere, e questo ci aiuta moltissimo.
In casa però il riscaldamento o l'aria condizionata potrebbero abbassare notevolmente l'umidità ambientale. Per le Phalaenopsis in vaso l'umidità relativa dovrebbe essere superiore al 50%.
Per aumentare l'umidità si può utilizzare un umidificatore oppure si possono posizionare sotto i vasi dei vassoi con argilla espansa bagnata, assicurandosi però che i vasi non siano a contatto con l'argilla bagnata perché se il substrato rimane sempre bagnato si rischia l'insorgere di marciume delle radici e altre gravi malattie. Per lo stesso motivo quando innaffiamo o vaporizziamo le piante dobbiamo stare attenti che l'acqua non ristagni nell'ascella fogliare (cioè nel punto in cui la foglia è attaccata al fusto).


TEMPERATURA
Queste orchidee sono originarie del sud-est asiatico, dove il clima è tropicale. Le temperature ottimali vanno quindi dai 16-18 gradi di minima ai 22-28 gradi di massima. Naturalmente qualche grado in più o in meno, soprattutto per brevi periodi, non provoca danni ma bisogna tenere conto che in caso di temperature più elevate è fondamentale che ci sia una buona umidità mentre a temperature minori occorre limitarsi con le innaffiature.

CONCIME
Le Phalaenopsis, come in generale tutte le orchidee, hanno bisogno di davvero pochissimo concime che va somministrato soltanto se la pianta è in buona salute. Possiamo utilizzare ogni circa quattro innaffiature un concime apposito per orchidee diluito in acqua con una concentrazione pari alla metà (o anche a un terzo) a quanto dichiarato nell'etichetta.

RINVASO E SUBSTRATO
Il rinvaso va effettuato quando vediamo che le radici della pianta sono marce (marroni e mollicce) a causa di una cattiva coltivazione oppure quando la pianta è cresciuta così tanto che all'interno del vaso non vediamo altro che radici.
Queste orchidee non devono assolutamente essere coltivate in terra, terriccio, torba o niente di simile, poiché questi substrati soffocherebbero le radici in pochissimo tempo. In natura infatti queste piante crescono sugli alberi, non nel terreno, e per simulare il loro ambiente dobbiamo coltivarle utilizzando come substrato soltanto corteccia di pino o altri alberi. Trovare un rivenditore di corteccia apposita per orchidee (chiamata anche bark) in Sardegna è, purtroppo, impossibile ma nella scheda apposita, dedicata al substrato per orchidee, troverete tutte le istruzioni per avere facilmente in casa il bark.



Qualche foto delle Phalaenopsis degli Orchidofili Sardi:
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