Le principali malattie e i parassiti delle orchidee
Le orchidee e soprattutto gli ibridi che troviamo nei comuni vivai sono, contrariamente a quanto si pensa, piante estremamente robuste e adattabili. Per esempio esse sono capaci di sopravvivere per settimane senza nemmeno una radice e ricreare in pochi mesi l'intero apparato radicale, assolutamente impossibile per una pianta, ad esempio, di prezzemolo o di pomodoro.
Nonostante ciò con una coltivazione non corretta è purtroppo probabile che le nostre piante si ammalino o siano prede di parassiti che possono portarle alla morte in pochissimo tempo se non interveniamo.

L'argomento è decisamente complicato, sopratutto per quanto riguarda le malattie fungine, le virosi e le batteriosi, che richiedono da soli lunghissimi studi sulla loro biologia fino ad arrivare agli infiniti metodi e fitofarmaci per contenerli.
In questa breve scheda troviamo soltanto la descrizione dei principali problemi che potremmo dover affrontare con le nostre piante e i rimedi più o meno casalinghi ma i più efficaci possibili per risolverli.

I problemi con le nostre orchidee possono essere raggruppati in base a cosa li ha causati: insetti altri piccoli animal parassiti, muffe che causano i marciumi e, infine, virus e batteri.



INSETTI PARASSITI E ALTRI ANIMALI NOCIVI
Chiunque ha anche solo un minimo di esperienza di giardinaggio ha almeno sentito parlare degli afidi. Si tratta di piccoli insetti di colore verde, nero o rosso (ne esistono diversi tipi) che pungono qualsiasi parte delle nostre orchidee con predilezione per i giovani teneri germogli per succhiare la linfa, con evidenti danni alla pianta.
Se si tratta di poche piante e non si ha un'infestazione è preferibile allontanare la pianta colpita dalle altre e rimuovere manualmente con attenzione tutti gli afidi e tenere la pianta sotto controllo quotidiano, rimuovendo ogni afido che si ripresenta.
Se invece si ha un'infestazione non controllabile l'unica possibilità è usare un veleno, un insetticida specifico per afidi. Ne esistono di diversi tipi, più o meno efficaci, ma i migliori sono quelli a base di piretro e gli insetticidi sistemici. Questi ultimi non agiscono per contatto sul singolo afido ma si somministrano bagnando la pianta e con l'acqua delle innaffiature e hanno la particolarità di entrare in circolo, immunizzando l'intera pianta e colpendo tutti gli insetti, anche quelli che non sarebbero stati raggiunti da uno spray.

Un altro insetto molto nocivo è la cocciniglia che si presenta come minuscole "patelle", bianche e lanugginose (cocciniglia cotonosa) o a forma di scudetto (cocciniglia a scudetto) e predilige ambienti molto umidi, proprio come le orchidee. Questi insetti sono soliti annidarsi negli anfratti più nascosti delle orchidee e nel substrato e per giunta sono forniti di una robusta corazza che li rende praticamente immuni a moltissimi insetticidi.
In caso di avvistamento di cocciniglia occorre sempre isolare le piante colpite e procedere con una certosina pulizia dei fusti, foglie e, se necessario, delle radici dopo aver svasato la pianta. In seguito si deve procedere a un trattamento con olio bianco (con tutte le precauzioni) oppure di un insetticida sistemico specifico ripetendo il trattamento dopo 3 giorni.

Anche il ragnetto rosso può colpire le orchidee in caso di condizioni di bassa umidità. In questo caso, viste le minuscole dimensioni dell'insetto, è bene isolare le piante colpite e trattare immediatamente con un insetticida sistemico specifico.

Anche le lumache e le chiocciole attaccano le orchidee, danneggiando a volte gravemente soprattutto le parti giovani. Esse entrano in azione la notte e sono solite annidarsi nel substrato. Possiamo snidarle mettendo le piante in completa immersione nell’acqua e eliminarle manualmente oppure possiamo usare le esche in commercio.


MUFFE
Le malattie fungine, più degli insetti parassiti, sono spesso causa di morte delle orchidee, colpite da marciumi delle radici, dei fusti o delle foglie. Esse sono causate principalmente da muffe e si manifestano in condizioni di acqua ristagnante e substrato fradicio troppo a lungo, uniti a basse temperature e mancanza di circolazione d'aria. Per prevenire queste malattie spesso mortali per le piante dobbiamo stare molto ben attenti soprattutto a innaffiare nella maniera corretta: è molto molto più facile uccidere un'orchidea per eccesso di acqua che per mancanza.
Le muffe si diffondono tramite spore molto volatili e il periodo di incubazione può durare anche anni, senza segni visibili di sofferenza nella pianta, quindi per limitarle dobbiamo essere molto attenti a isolare le piante, sterilizzare forbici e vasi che vogliamo riutilizzare e a eliminare con grande cautela le parti delle piante e i substrati infetti.
Esistono diversi tipi di muffe e marciumi, riconoscibili dai colori e dai danni causati alle piante:
Marciume nero (black rot), causato dalle aggressive muffe Pithium e Phytophtora, che si manifesta con marciumi molli di colore nero o brunastro principalmente sui fusti e sulle radici, che muoiono repentinamente.
Marciume grigio, causato dal Botrytis cinerea, che si manifesta come una patina polverosa di colore grigio su germogli e sul substrato.
Marciume bianco, causato principalmente dal Sclerotinia cinerea, che si manifesta come una patina dall'aspetto oleoso di colore bianco con granuli neri.
Le muffe verdi possono invece essere del genere Penicillium (tra cui le muffe del gorgonzola e quelle da cui si ricava la penicillina) ma anche dalla Trichoderma, capace di distruggere un intero apparato radicale in poche ore e altamente resistente ai comuni fitofarmaci.

In caso di attacchi fungini dobbiamo agire immediatamente: isoliamo le piante malate, svasandole e asportando tutte le parti infette e facciamo subito un deciso trattamento con un opportuno anticrittogamico o antifungino. Ricordiamo sempre di disinfettare tutti gli strumenti e naturalmente di correggere le condizioni di coltivazione che hanno causato il problema.


VIRUS E BATTERI
Le virosi e le batteriosi sono micidiali infezioni praticamente impossibili da contenere in casa ma fortunatamente non così frequenti. Spesso si presentano con piccole o grandi macchie alle foglie di colore variabile dal nero al marrone o al giallo. Contro queste infezioni gli anticrittogamici sono assolutamente inutili, l'unica cosa che possiamo fare è allontanare immediatamente le piante colpite (dopo aver verificato che effettivamente si tratta di una virosa o batteriosi) e isolarle da tutte le altre, avendo cura di non procurare contatti nemmeno con l'acqua delle innaffiature e sterilizzando con attenzione gli strumenti utilizzati.