Le componenti del substrato da utilizzare variano a seconda del tipo di orchidea che dobbiamo rinvasare. La componente principale è sicuramente il bark, scaglie di corteccia, di diverse pezzature che per la gran parte delle orchidee comunemente coltivate costituisce da solo una parte o addirittura tutto il substrato. L'argomento dei materiali con cui fare il substrato è abbastanza lungo da meritare una scheda a se. Prima di andare avanti a spiegare le procedure per il rinvaso ci occorre quindi leggere la scheda sui materiali e leggere nella scheda della nostra orchidea di che substrato ha bisogno. Nel primo caso rinvasiamo una pianta che è cresciuta così tanto da aver occupato tutto il vaso con le radici oppure quando, dopo anni, il substrato vecchio si è decomposto e sbriciolato, trasformandosi quasi in terriccio. In questo caso l'operazione è preferibilmente da fare durante la stazione mite, meglio primavera, per evitare che l'orchidea soffri per il caldo estremo dell'estate sarda oppure per le temperature minori e scarsa luce dell'inverno. Nel secondo caso invece dobbiamo intervenire immediatamente perché la nostra orchidea è malata, con le radici marce, oppure è vittima di un'infestazione di cocciniglia o altri parassiti. In questo secondo caso dobbiamo agire senza preoccuparci della stagione e, prima di riporre l'orchidea nel nuovo substrato, dobbiamo eliminare il problema della malattia o dell'infestazione (leggiamo a proposito la scheda sulle malattie delle orchidee). Tra i trucchi “della nonna” ma decisamente validi c'è il consiglio di spolverare le radici, soprattutto quelle spezzate o potate, con della polvere di carbone o di cannella per aiutarle a cicatrizzare evitando le infezioni. Posizioniamo quindi la pianta nel nuovo vaso ancora vuoto e, mantenendo la pianta ben ferma, cominciamo a mettere a manciate il nuovo substrato negli interstizi tra le radici. Questo va fatto lentamente e molto delicatamente riempiendo tutto il vaso ma senza spezzare altre radici. Quando avremo finito il risultato sarà un'orchidea dall'aspetto ordinato e soprattutto ben stabile nel vaso. Se invece l'orchidea aveva poche radici è possibile che muovendo il vaso la pianta oscilli vistosamente o comunque si muova. Questo è da evitare perché in queste condizioni essa avrà molte difficoltà a creare nuove radici. Per rimediare possiamo utilizzare dei bastoncini che infileremo in profondità nel bark (stando ben attenti a non rovinare le radici superstiti) e a cui legheremo con cura la pianta, fino a che essa non risulterà completamente ferma. |