Il rinvaso delle orchidee
Nella coltivazione delle orchidee il rinvaso è un'operazione assolutamente indispensabile ma altrettanto delicata. Dobbiamo quindi cercare i materiali adatti e procedere con l'attenzione necessaria.
Le componenti del substrato da utilizzare variano a seconda del tipo di orchidea che dobbiamo rinvasare. La componente principale è sicuramente il bark, scaglie di corteccia, di diverse pezzature che per la gran parte delle orchidee comunemente coltivate costituisce da solo una parte o addirittura tutto il substrato.
L'argomento dei materiali con cui fare il substrato è abbastanza lungo da meritare una scheda a se. Prima di andare avanti a spiegare le procedure per il rinvaso ci occorre quindi leggere la scheda sui materiali e leggere nella scheda della nostra orchidea di che substrato ha bisogno.



QUANDO RINVASARE
Un rinvaso può essere una operazione di routine oppure di emergenza.
Nel primo caso rinvasiamo una pianta che è cresciuta così tanto da aver occupato tutto il vaso con le radici oppure quando, dopo anni, il substrato vecchio si è decomposto e sbriciolato, trasformandosi quasi in terriccio. In questo caso l'operazione è preferibilmente da fare durante la stazione mite, meglio primavera, per evitare che l'orchidea soffri per il caldo estremo dell'estate sarda oppure per le temperature minori e scarsa luce dell'inverno.
Nel secondo caso invece dobbiamo intervenire immediatamente perché la nostra orchidea è malata, con le radici marce, oppure è vittima di un'infestazione di cocciniglia o altri parassiti. In questo secondo caso dobbiamo agire senza preoccuparci della stagione e, prima di riporre l'orchidea nel nuovo substrato, dobbiamo eliminare il problema della malattia o dell'infestazione (leggiamo a proposito la scheda sulle malattie delle orchidee).


MATERIALI NECESSARI
La prima cosa di cui abbiamo bisogno è, manco a farlo apposta, la nostra orchidea. In un contenitore abbiamo già preparato il nuovo substrato, asciutto, e abbiamo a portata di mano un paio di forbici, ben affilate e disinfettate con alcol o con una fiamma, e il nuovo vaso, scelto secondo le esigenze della pianta, e ben pulito.

PROCEDURA
La prima cosa da fare è estrarre molto molto delicatamente la pianta dal vaso, stando ben attenti a eventuali radici attaccate al vecchio vaso. Liberiamo con attenzione le radici da tutto il vecchio substrato. Anche in questo caso dobbiamo rimuovere con delicatezza i pezzi attaccati alle radici. Quando le radici sono totalmente libere possiamo sciacquarle e potare con le forbici tutte le radici morte (si riconoscono perché sono marroni, vuote, marce) mentre quelle dure e magari con la punta verde brillante sono in perfette condizioni e vanno potate.
Tra i trucchi “della nonna” ma decisamente validi c'è il consiglio di spolverare le radici, soprattutto quelle spezzate o potate, con della polvere di carbone o di cannella per aiutarle a cicatrizzare evitando le infezioni.
Posizioniamo quindi la pianta nel nuovo vaso ancora vuoto e, mantenendo la pianta ben ferma, cominciamo a mettere a manciate il nuovo substrato negli interstizi tra le radici. Questo va fatto lentamente e molto delicatamente riempiendo tutto il vaso ma senza spezzare altre radici.
Quando avremo finito il risultato sarà un'orchidea dall'aspetto ordinato e soprattutto ben stabile nel vaso.
Se invece l'orchidea aveva poche radici è possibile che muovendo il vaso la pianta oscilli vistosamente o comunque si muova. Questo è da evitare perché in queste condizioni essa avrà molte difficoltà a creare nuove radici. Per rimediare possiamo utilizzare dei bastoncini che infileremo in profondità nel bark (stando ben attenti a non rovinare le radici superstiti) e a cui legheremo con cura la pianta, fino a che essa non risulterà completamente ferma.


PRECAUZIONI AGGIUNTIVE
Dopo il rinvaso è assolutamente consigliato lasciare la pianta all'asciutto per uno o due giorni d'estate oppure anche dieci giorni d'inverno. Questo è necessario per dare il tempo alle radici di cicatrizzare e scongiurare quindi infezioni che porterebbero sicuramente marciumi e renderebbero quindi vano il nostro rinvaso.